COMUNICATO dei PRECARI UNITI CONTRO I TAGLI - MOBILITAZIONE DEL 4/09
I Precari Uniti contro i tagli, costituitisi come gruppo trasversale e autonomo di
lotta a partire dal varo della L.133/2008,
hanno indetto e organizzato il presidio odierno per respingere in modo categorico ogni ipotesi di nuovo concorso, che
essi considerano e giuridicamente, politicamente e moralmente irricevibile per
i seguenti motivi:
1. Viola i
diritti dei docenti precari già abilitati tramite superamento di più di una procedura
concorsuale, con anni di servizio alle spalle e inseriti nelle Graduatorie con
la legittima aspettativa dell’assunzione
2. Oltraggia
docenti deliberatamente precarizzati e sfruttati, che da anni garantiscono il buon funzionamento del
sistema-scuola, dipingendoli come
abusivi e usurpatori di posti che spetterebbero, secondo la propaganda
ministeriale, a “giovani meritevoli”, i
quali sono tuttavia paradossalmente esclusi dal bando (destinato agli abilitati
e ai laureati col vecchio ordinamento)
3. Calpesta la
Legge 206/2006, che prevede l’assunzione di tutti i docenti inseriti nelle
Graduatorie
ad esaurimento e snobba le direttive europee (1999/70 CE), che obbligano ad assumere precari
che abbiano stipulato almeno tre contratti di lavoro continuativi
ad esaurimento e snobba le direttive europee (1999/70 CE), che obbligano ad assumere precari
che abbiano stipulato almeno tre contratti di lavoro continuativi
4. Discrimina i
docenti ancora inseriti nelle Graduatorie di merito e ad esaurimento
sottoponendoli
a nuove, umilianti e inutili prove nonostante abbiano gli stessi requisiti dei docenti che dal 2000
ad oggi sono stati immessi in ruolo senza ulteriore concorso, creando una sperequazione inaccettabile
a nuove, umilianti e inutili prove nonostante abbiano gli stessi requisiti dei docenti che dal 2000
ad oggi sono stati immessi in ruolo senza ulteriore concorso, creando una sperequazione inaccettabile
5. Crea nuove
liste “concorrenziali” di precari e azzera, de
facto, le Graduatorie, prevedendo la restituzione, ai vincitori del nuovo
eventuale concorso, dei posti assegnati sulla base del loro scorrimento, in virtù
dell’art. 399 del Testo Unico delle disposizioni legislative sull’istruzione,
(decr. 297 del 1994)
6. Riesuma una
modalità di selezione obsoleta, teoricamente e felicemente archiviata, nel 2000,
dalle SSIS (Scuole di Specializzazione biennale, con prova d’ingresso
a numero chiusto, tirocinio formativo e prova finale avente valore concorsuale,
secondo quanto stabilito dalla legge 306 del 27/10/2000), nonostante
gli scandali passati e recenti legati ai “concorsoni” e i processi clientelari
cui essi
hanno sempre dato adito
hanno sempre dato adito
7. Intende
“testare” docenti con esperienza pluriennale adottando la formula del quiz, fallimentare
sul piano pratico, come dimostrato dalla recente débacle ministeriale in occasione delle prove per
i TFA e del concorso per i presidi, e del tutto inadeguata sul piano culturale e formativo, come rimarcato con autorevolezza da Luciano Canfora e da altri 26 intellettuali italiani
i TFA e del concorso per i presidi, e del tutto inadeguata sul piano culturale e formativo, come rimarcato con autorevolezza da Luciano Canfora e da altri 26 intellettuali italiani
8. Costa 130
milioni di euro, sufficienti a stabilizzare un congruo numero di precari che
hanno già ampiamente dato prova della loro professionalità, abnegazione e
competenza
I Precari della Scuola si rifiutano di
fare da capro espiatorio di una situazione generata da politiche volte alla
precarizzazione degli operatori della scuola e attuate fin dal 1997 (vd. L. 449/97, che vincola le assunzioni del
comparto scuola al parere favorevole del Ministero dell’Economia e delle
Finanze).
Denunciano
che le vere cause del mancato
svuotamento delle Graduatorie sono da individuare nei tagli selvaggi e lineari (8 miliardi in meno e 145.000 posti
soppressi!), nell’indebita estensione
dell’organico “di fatto”, per cui si
preferisce stipulare 107.000 contratti a tempo determinato all’anno piuttosto
che assumere su tutti i posti vacanti e disponibili, nella riduzione/revisione gelminiana degli orari, che ha massacrato discipline e attività “portanti” nei vari indirizzi di studio (latino, storia dell’arte, laboratori), nella formazione delle “classi-pollaio” e nel blocco dei pensionamenti.
che assumere su tutti i posti vacanti e disponibili, nella riduzione/revisione gelminiana degli orari, che ha massacrato discipline e attività “portanti” nei vari indirizzi di studio (latino, storia dell’arte, laboratori), nella formazione delle “classi-pollaio” e nel blocco dei pensionamenti.
Non
accetteranno, perciò, alcun’altra
soluzione che prescinda dalla stabilizzazione di tutti i precari attualmente e
meritevolmente inseriti nelle Graduatorie, dal rifinanziamento urgente della
scuola
e dal rispetto degli itinerari formativi e dell’esperienza maturata dai docenti precari.
e dal rispetto degli itinerari formativi e dell’esperienza maturata dai docenti precari.
Il
reclutamento e la formazione dei docenti non possono essere merce di scambio
elettorale o strumenti di propaganda, ma dovrebbero essere oggetto di un ampio
e serio dibattito, che potrà essere avviato dopo l’immissione in ruolo dei
precari e la “normalizzazione” delle politiche scolastiche.
PRECARI UNITI
CONTRO I TAGLI
Nessun commento:
Posta un commento