Si è svolta il 3 ottobre scorso la più grande manifestazione nazionale del personale precario della scuola. Decine di migliaia di docenti ed Ata precari hanno sfilato per le strade di Roma dietro le bandiere viola e gli striscioni del Coordinamento nazionale Precari della Scuola (CPS). Tantissime le adesioni di partiti e sindacati, contro la politica scolastica del governo.
Grande risalto ha ottenuto l'intervento della rappresentante del CPS dal palco allestito in piazza del popolo dalla contemporanea manifestazione della Fnsi. In sintesi, le richieste sono state: il ritiro dei tagli alla scuola pubblica previsti dalle legge 133 e di tutti i provvedimenti con cui sono stati attuati; il ritiro della legge 169/08 (maestro unico); l'immissione in ruolo dei precari su tutti i posti vacanti; l'abolizione del tetto massimo di un insegnate ogni 2 alunni diversamente abili (l.244/07); il ritiro del ddl aprea; corsi abilitanti per i docenti non abilitati in servizio; le dimissioni immediate del ministro Gelmini.Nella serata del 3 ottobre, tutti i movimenti dei precari si sono riuniti dinanzi al Miur, in viale Trastevere, dove è stata condotta una assemblea che ha preso le seguenti decisioni:
Adesione del CPS allo sciopero indetto dai Cobas il prossimo 23 ottobre; riconvocazione dell'assemblea plenaria dei comitati dei precari della scuola proprio il 23 ottobre prossimo.
E' stato anche definito un calendario di massima delle prossime iniziative del CPS, di cui si discuterà in assemblea con i colleghi provenienti da tutta Italia.
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